Più di 500 milioni di litri di succo d’arancia vengono consumati ogni giorno nel mondo, di questi la metà in Europa. Il maggior produttore è il Brasile con una quota di mercato che si aggira sull80%, al secondo posto la Florida. Per raggiungere ad esempio la Germania, in testa tra i Paesi consumatori nell’UE, il succo percorre in media 12. 000 km.
Dopo la raccolta, le arance sono lavate e pressate. Prima di essere stoccato nei container, il succo viene ridotto a Fcoj (succo d’arancia concentrato e surgelato) attraverso un processo di evaporazione dell’acqua contenuta. Questa lavorazione permette di realizzare consistenti economie nel trasporto, poichè il concentrato occupa il 10% del volume del succo fresco. Una volta sbarcato di Europa, al preparato viene aggiunta di nuovo l’acqua per riprendere l’aspetto di partenza.
Negli anni Novanta, l’Istituto Wuppertal, ha analizzato il ciclo di produzione del succo d’arancia bevuto dai tedeschi. Le conclusioni sono interessanti: servono
I ricercatori hanno poi concluso che servirebbe l’equivalente della superficie di tre pianeta Terra coltivata ad aranceti per soddisfare la sete di succo di tutta la popolazione umana, se questa ne consumasse in media come i tedeschi:
Gli ingredieti del succo d’arancia: vitamina C, inquinamento da trasporto e da lavorazione, spreco di risorse idriche ed energetiche; meglio una spremuta.
Fonte: Libération