Siamo in prossimità della festività di San
Giuseppe, che ricade il 19 Marzo, e non si può non parlare di un piatto, un
primo per l’esattezza, preparato proprio in questo periodo in una storica
cittadina siciliana: Butera, in provincia di Caltanissetta.
Si tratta degli spaghetti al miele. Un piatto
tipico, approntato da sempre dalle massaie di questa città e riproposto oramai
in tutti i mesi dell’anno, ma sconosciuto ai più, anche dei paesi limitrofi.
Ho già avuto modo di trattarlo come
particolarissima preparazione in occasione dell'annuale manifestazione "Butera a Tavola", giunta alla sua VII
edizione.
Si tratta di una realtà culinaria unica nel suo
genere sia per l’atipica preparazione, l’unione tra uno spaghetto e il miele, sia
per la non facile connotazione cui porlo, tra i primi piatti e/o i dolci.
Invano ho provato a rintracciarne le origini,
cercando notizie tra gli studiosi e semplici casalinghe ma, ahimè, senza nessun
risultato.
Uniche due eccezioni, in cui si parla di
preparazioni simili, sono lo studio condotto dal Dipartimento degli studi
sull'Asia e l'Africa Mediterranea dell'Università "Cà Foscari" di Venezia, nell'ambito di una collaborazione con
una nota azienda nazionale, produttrice di pasta e il testo “Storia e guida di Ispica” di Melchiorre Trigilia, nelle due edizioni
del 1989 e 1992, edito a Ragusa.
Nel primo caso, l’Università “Cà Foscari”, esplorando l’uso del grano
e il consumo di pasta italiana in Cina, Giappone e Turchia nei loro molteplici
aspetti, culturali e sociologici, con uno sguardo attento alla storia e alle
tradizioni dei popoli orientali, cita l’utilizzo, da parte dei cinesi, degli
spaghetti cucinati nel wok (tipico tegame a forma semisferica), e conditi con
del miele, yogurt e soia. Mentre Melchiorre
Trigilia nel capitolo del suo trattato, dedicato ai dolci, cita un
particolare tipo di preparazione fatto con: “I gniuocchili fatti di pasta con
uova fritta e condita con zucchero e miele di satra (pianticella selvatica
della zona), e con aggiunta di cannella e vaniglia”.
Sconosciuto dunque ma assolutamente certa la
connotazione chiariscono gli abitanti. La preparazione è un primo piatto ed è
assolutamente da assaggiare.
Per poterli quindi proporre in questa rubrica,
mi sono rivolto ad una amica ed esperta casalinga di Butera, la signora Petronilla
che, assieme alla mamma Valeria hanno ereditato la ricetta e il modo per
prepararla da una loro vecchia parente, zia Nunziata.
Eccovi quindi gli spaghetti al miele di Butera,
nella versione di Zia Nunziata.
RICETTA
2 Kg di spaghetti
500 gr di mollica grattugiata grossa
500 gr di mandorle tostate e tritate
1Kg di miele
cannella in polvere qb
buccia di arancia tostata e macinata qb
500 gr zucchero
Mettere tutti gli ingredienti (mollica, mandorle, miele, cannella, buccia d'arancia) in un contenitore.
A parte, far bollire mezzo litro d'acqua con lo zucchero.
Quando lo zucchero si sarà completamente sciolto, versarlo lentamente nel contenitore con la mollica sino a quando non raggiungerà la morbidezza desiderata.
A questo punto conservare in frigorifero per due-tre giorni controllando ogni tanto la morbidezza. Se occorre, aggiungere ancora acqua e zucchero.
Trascorso questo tempo, cuocere gli spaghetti al dente e condirli con il composto e qualora risultassse asciutta, aggiungere ancora acqua zuccherata tiepida.
Buon appetito.
2 commenti:
Complimenti a mia sorella per la ricetta...ma complimenti al bogger per la rubrica. ..
Grazie Luigi, spero anche di poterla realizzare in video. A presto
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